1, 2, 3, 4…
…100. Mi sarebbe tanto piaciuto barare.
Quando da bambina giocavo a nascondino e toccava a me contare, appoggiavo mani e fronte al muro, chiudevo gli occhi e non vedevo l’ora di arrivare a 100, perché avevo il terrore che alle mie spalle potesse succedere qualcosa di terribile.
Detestavo non avere il controllo sulle cose.
Gli altri bambini mi sembravano fortunatissimi. Potevano tenere gli occhi aperti; potevano nascondersi nello stesso posto di un altro; potevano fare gioco di squadra per prendermi in giro e fare tana. Mentre io…
…Io avevo solo la mia ansia. Nessuna voglia di mostrarla, zero coraggio di barare.
Oggi lascio che sia lei a contare con lentezza, mentre la Terra… scompare.
Ti presento Nascondino
Mi chiamo . E sulla Terra sono felice quando leggo, scrivo, ascolto, imparo o abbraccio. I quartieri online in cui bazzico sono Instagram, Wordpress, Facebook, Goodreads e Spotify.
Nascondino è la newsletter che ho scelto di dedicare solo all’ansia, che sulla Terra c’è ma si nasconde, mentre qui conta sempre. Da gennaio e per tutto il 2025, se ti iscrivi riceverai una mail ogni fine del mese (diciamo il 29 o il 30, o il 31 se c’è!); in 12 mail ti racconterò cos’è che nelle settimane precedenti mi ha costretto a fare i con… - sì, esatto, a contare! - con l’ansia, mentre fuori tutto sembrava essere nella norma. Ti racconterò quali sensazioni ho provato, quanto tempo mi hanno strappato, quali pensieri hanno fatto irruzione e cosa ho fatto per provare a dialogarci.
Stavolta la Terra non c’entra. Lì continuerò a leggere, a scrivere, ad ascoltare, a imparare e ad abbracciare, e a raccontartelo sui miei canali. Ma in Nascondino tutto questo scompare senza chiedere di essere cercato. In Nascondino, insomma, la Terra non conta. È l’ansia a farlo, con i suoi tempi. E io con lei. Anzi… noi.
Contiamo?
Lo scorso novembre, l’ansia ha in via eccezionale fatto capolino sul mio blog. Nell’ultimo articolo, Rovinare tutto, ho scritto di come mi fa sentire di solito. A spingermi a farlo è stato un amico con cui avevo chiacchierato qualche ora prima, ma lui non lo sa. Tra un attimo gli invio il link a questa pagina, dove insieme a te leggerà che a convincermi a parlare in pubblico della mia ansia è stata la faccia che ha fatto quando, quella mattina, gli ho detto che la mia vita non era perfetta, così come non lo era - me lo aveva appena confessato - la sua.
Lui aveva capito che io fossi sempre perfettamente felice. E da ciò aveva dedotto che lui fosse ‘guasto’. Avrei potuto lasciarlo fluttuare nella menzogna, difendere la perfezione, proteggere l’estetica.
Invece gli ho detto la verità. Lui mi ha sorriso, io gli ho sorriso. L’imperfezione condivisa ci ha…rilassati. Tantissimo.
Vorrei ti sentissi così leggendo Nascondino.
Contiamo?
